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Il segnale EMG

Con l’EMG si misura una curva di tensione nel tempo. Si presta attenzione all’ampiezza del segnale e alla sua frequenza. A seconda della muscolatura, si notano notevoli differenze. Un segnale EMG proveniente da un muscolo piccolo, ad esempio da un dito della mano, ha un’ampiezza e una frequenza significativamente inferiori rispetto al segnale proveniente dal muscolo grande della coscia.

L’eSense Muscle è in grado di misurare il segnale EMG grezzo e di trasmetterlo via Bluetooth®, oltre a tre segnali passabanda preimpostati (RMS) nelle gamme di frequenza:

20 Hz – 950 Hz, 20 Hz – 300 Hz e 100 Hz – 200 Hz

È possibile selezionarli e utilizzarli nell’applicazione web eSense e nell’applicazione mobile. Nel biofeedback, lavoriamo esclusivamente con questi segnali RMS passa-banda, poiché sono correlati all’ampiezza e alla forza muscolare applicata. L’ampiezza varia da pochi µV (milionesimi di volt) a diverse centinaia di µV in muscoli particolarmente forti.

L’intervallo di frequenza del segnale EMG non svolge un ruolo significativo nel biofeedback EMG. Enfatizza solo la parte di segnale che si desidera osservare. L’attività EMG ha un ampio spettro di frequenza, da 10 Hz a 500 Hz, con una concentrazione tra 25 e 300 Hz. Scegliere un filtro ampio (20-950 Hz) se si desidera catturare e retroazionare tutti i componenti dell’EMG e scegliere un filtro stretto (100-200 Hz) se si intende catturare la maggior parte e filtrare le possibili fonti di interferenza, come gli artefatti da impulso o il ronzio di rete.

È consigliabile scegliere sempre per primo il filtro più stretto (100-200 Hz) e verificare se il segnale misurato viene rappresentato sufficientemente bene con esso. Il filtro deve essere allargato e impostato solo se l’ampiezza appare troppo piccola e poco reattiva.

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